venerdì 2 ottobre 2009

Clamidia - 13

L’ispettore Baumann aveva cercato di ricostruire gli spostamenti di Hannele nella sua ultima giornata di vita. Le stazioni in cui poteva essere scesa non erano tantissime e lui le aveva controllate tutte, chiedendo copie delle registrazioni di sorveglianza. Per vederle tutte aveva perso delle ore, ma alla fine l’aveva individuata in una ripresa alla Bahnhof Zoo. Erano solo pochi secondi, ma Hannele si riconosceva tra la gente per i suoi vestiti neri e per i capelli a ciuffo.
Quindi Hannele era scesa alla Bahnhof Zoo e presumibilmente si era diretta verso il parco, nel quale era stata trovata morta neanche due ore più tardi.
Gli esami del sangue dicevano che non aveva usato droghe, ma questo non significava molto. Quello che interessava a Baumann erano gli esami del capello, che avrebbero stabilito se ne aveva usate nei sei mesi precedenti, e con quale frequenza.
Se non ci fosse stato di mezzo quel maledetto poliziotto italiano Baumann si sarebbe orientato immediatamente su un crimine legato al mondo della droga o a quello goth. Adesso, però, era costretto a prendere in considerazione alternative meno scontate: la criminalità organizzata, tanto per cominciare.
Parcheggiò la macchina vicino alla Bahnhof Zoo e cercò di ripercorrere a piedi il percorso che poteva aver fatto Hannele.
Sperava solo che Schneider avesse fatto qualche progresso nei suoi rapporti con l’Italia. Così come stavano le cose ora, quell’omicidio era un casino di dimensioni colossali.

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