domenica 26 luglio 2009

L'appartamento di sopra - 17

L’infermiera del turno di notte non era stata entusiasta di vederlo. Lo psichiatra che cercava di dormire su una brandina, poi, fu talmente scocciato che gli disse di sì solo per poter tornare a stendersi.
Sensi entrò nella stanza di Chiara, dove le luci erano già state spente per la notte e si guardò silenziosamente attorno.
“Chi c’è?” disse una voce fioca, dal letto.
“Sono io, dormi,” rispose il commissario.
“Che cosa ci fai qua?”
“L’atmosfera mi è piaciuta così tanto che ho deciso di tornare. Dormi, ora. Io mi stenderò sul letto vuoto.”
“Ma…”
“Ma ne parleremo domani mattina, quando leveremo il culo di qua.”
La frase era stata pronunciata in tono piuttosto definitivo e Chiara si tappò la bocca. Sensi si slacciò gli anfibi e si stese sul letto vicino alla finestra, sopra alle lenzuola.
Si raggomitolò in posizione fetale e si addormentò quasi subito.

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