giovedì 23 luglio 2009

L'appartamento di sopra - 14

Se n’era stato per un po’ sul letto ad ascoltare i Jane’s Addiction, poi si era addormentato. Il suo cellulare aveva iniziato a suonare intorno alle otto e mezza di sera, interrompendo uno dei suoi soliti incubi a base di luoghi roventi e dolorosi.
“Sì?” aveva risposto il commissario, senza alzarsi dal letto, con voce impastata. La mano, naturalmente, gli faceva ancora male.
“Capo, qua è arrivata una segnalazione un po’ insolita, abbiamo pensato che fosse meglio avvisarti.”
Quell’abbiamo pensato probabilmente significava che la Riu aveva ordinato al povero Mainardi di chiamarlo.
“E allora?” chiese Sensi, quando il silenzio dell’altro si fu prolungato per un minuto buono.
“Un tizio, in una casa di riposo… ha visto un mostro tipo quello della Rosaio.”
Giornata di merda, pensò Sensi, ma rispose: “Tanto per curiosità, questo tizio ha novant’anni e l’Alzheimer o è leggermente più attendibile?”
“In realtà sembra che sia un operatore.”
Sensi sospirò. “Va bene, ti passo a prendere in questura. Comprami un tramezzino.”
“Ok, capo. Ti aspetto dal parcheggio.”
“Al tonno,” specificò Sensi, prima di agganciare. “Senza cetriolo.”

3 commenti:

Luca Bonisoli ha detto...

“Tanto per curiosità, questo tizio ha novant’anni e l’Alzheimer o è leggermente più attendibile?”

Mi fanno morire queste battute! ^__^

Skiribilla ha detto...

Oh, adoro come rendi tutto plausibile.
Cioè, non mi viene neanche in mente di dubitare di qualcosa, ecco.

Susanna Raule ha detto...

ma la scena in psichiatria è assolutamente realistica, te lo giuro! ci ho lavorato :)