venerdì 1 maggio 2009

Sette, morto che parla - 1

[Alcuni numeri sono diversi dagli altri, gli antichi lo sapevano.

Hai letto tutta quella roba del Codice Da Vinci? Quello non si è mica inventato niente, altro che. Gli egiziani lo sapevano, i medievali lo sapevano anche loro. Non c’è un cazzo da fare: il tre, il sette, il ventitre hanno qualcosa di speciale.

Hai mai sentito parlare dei numeri primi? Ecco, quella è solo la punta dell’iceberg, credimi. Il quattro, il sei… senti come sono armonici? Pari, quieti, in equilibrio con il cosmo.

Alcuni numeri, invece, sono insoddisfatti. Alcuni numeri – non vorrei sembrarti melodrammatico –  sono cattivi.

È come se fossero in equilibrio tra questo mondo e l’altro. E l’altro mondo non è un posto gradevole, a me puoi credere, non è un posto dove vorresti passare il cazzo di week-end. Alcuni numeri, in alcuni momenti, sono come porte. Non sono porte per entrare, ma porte da cui possono uscire cose.

Io sono nato il 7 Luglio 1978. Il 7 del 7. E l’anno, 1978, guarda: 1 + 9 = 10, 10 + 7 = 17, 17 + 8 = 25, 2 + 5 = 7. Hai visto? Pazzesco, no?

Era uno di quei momenti e dentro di me è entrata una cosa.

Non posso farci niente.]

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