giovedì 21 maggio 2009

Lo strano caso del pappagallo fantasma - 2

“Ho scoperto perché ha messo lì quell’accidente di ombrellone,” esordì la Riu, la volta seguente.
Sensi, preso alla sprovvista mentre si stava sfilando la felpa per farle fare un giretto insieme agli altri panni, quasi ebbe un colpo.
“Scusi, che cosa sta facendo?” chiese, subito dopo, la Riu, in tono inquisitivo.
“Mi stavo togliendo la felpa. Poi mi toglierò i pantaloni, e le calze, e le mutande, e laverò tutto insieme. Non le hanno detto che questa è una lavanderia per nudisti?”
La Riu inarcò le sopracciglia, perplessa.
“Sta scherzando,” diagnosticò, alla fine. Se avesse detto “ha il cancro” sarebbe sembrata più divertita.
“Levi gli oggetti dalle tasche,” aggiunse, poi, visto che non sembrava che potesse evitare di dirgli la sua opinione.
Sensi estrasse dalle tasche della felpa un paio di scontrini, un preservativo e una multa.
Era già la seconda volta che incontrava l’ispettrice mentre faceva il bucato e la cosa iniziava a stressarlo.
“E quindi perché avrebbe messo lì l’ombrellone?” domandò. Tutta quella faccenda doveva finire al più presto. Si sarebbe procurato l’indirizzo del vicino di casa della Riu e sarebbe andato ad arrestarlo. Un motivo si trovava sempre.
“È completamente folle,” rispose lei.
“Sì, questo l’aveva già detto.”
“Dice che non so in quale data il livello del mare raggiungerà esattamente la nostra altitudine e lui si ritroverà con una villetta sulla spiaggia.”
Sensi impiegò qualche minuto per analizzare l’affermazione dell’altra sotto tutti i punti di vista.
“Il 21 dicembre 2012?”
“Esatto!” fece lei, sbalordita, “come faceva a saperlo?”
“Ma manca un sacco di tempo,” fece notare Sensi, al quale l’idea di aspettare fino al 2012 per riavere la sua lavanderia tutta per sé faceva accapponare la pelle.
“Gliel’ho detto,” spiegò la Riu.
“Ah. E non ha funzionato, eh?”
“Per niente. Ma credo di aver risolto il problema, lo verificherò al ritorno.”
“Che bellezza,” commentò Sensi, assolutamente sincero.
“Gli ho sparato.”
Di nuovo Sensi si prese qualche secondo per elaborare l’informazione. “Al vicino?” chiese, alla fine, in tono conversevole.
“All’ombrellone,” specificò la Riu.
“Capisco,” concluse Sensi, tornando al suo bucato.

Nessun commento: